Upcycle è la nuova moda

2022-09-17 04:56:06 By : Ms. leah wang

Una capsule collection di capi upcycled, un esperimento tra il glamourous e l’audace di due designer svedesi, ci svela come cambiare la nostra relazione con la moda (e fare del bene al pianeta

La scelta migliore che possiamo fare per l’ambiente è prenderci meglio cura dei capi che abbiamo nell’armadio. È sotto gli occhi di tutte e tutti che le nostre abitudini di consumo hanno finito per essere nocive per l’ambiente: e questo vale anche per la moda. Il 90% degli abiti che finiscono nella spazzatura potrebbero essere ancora utilizzati a lungo e soltanto una minima percentuale (meno del 1%) di essi viene riciclato in nuovi abiti: la maggior parte finisce nelle discariche del sud del mondo. Così, ormai da qualche anno, l’industria della moda si trova a dover rispondere di chi punta il dito contro l’insostenibilità del sistema produttivo, aprendo conversazioni e iniziative per modificare in positivo i propri processi. E per sconfiggere anche la tendenza al greenwashing, che oggi fa quasi più danni delle dinamiche che l’ha prodotta, l’invito da parte del mondo ecologista è che sempre più marchi grandi player nel settore prendano davvero a cuore la crisi ambientale trovando soluzioni efficaci e sempre più sostenibili.

La storia del deserto di Atacama, un tempo uno dei luoghi più affascinanti del mondo, che oggi è divenuto discarica a cielo aperto di rifiuti tessili, è divenuta il simbolo della necessità di agire seguendo una linea diversa da quella che attualmente vede impiegata la fashion industry, cioè nel rendere più sostenibile la filiera produttiva. L’impegno che alcuni brand, come per esempio Electrolux - marchio globale di elettrodomestici -, hanno scelto di prendere è nei confronti non tanto di quanto deve essere ancora prodotto, ma di quello che già abbiamo nell’armadio. Secondo gli studi più recenti, infatti, estendere la vita di un capo o di un accessorio anche solo di nove mesi, riduce il suo impatto sul pianeta fino al 30%, in termini di utilizzo di acqua e di rifiuti prodotti. Un’attenzione alla cura del prodotto che è insita nell’approccio alla sostenibilità di Electrolux, che ha scelto tra i suoi obiettivi da raggiungere entro il 2030, proprio quello di rendere gli abiti due volte più durevoli.

La sfida è allora quella di donare ai capi una nuova vita. Come? Seguendo il proprio spirito creativo, la coppia di designer svedesi Rave Review, in collaborazione con Electrolux, ha appena presentato una capsule collection di capi upcycled con tessuti provenienti proprio dal deserto di Atacama. In linea con l’idea e i valori che hanno ispirato la collezione, Rave Review ha scelto che questa sia un’interpretazione artistica del proprio impegno e della domanda : come possiamo prenderci cura al meglio di quello che indossiamo?

Come prenderci cura al meglio dei nostri capi preferiti? Vai alla guida

La sostenibilità è uno dei concetti più abusati quando si parla di ambiente. Nel suo nome, abbiamo visto giustificare molte pratiche che sono, di fatto, puro greenwashing. Utilizzare, per esempio, scarti di fabbrica per produrre nuovi abiti come fanno molti brand anche del fast fashion non risolve il problema della sovrapproduzione, dell’utilizzo delle risorse e dello scarto. L’idea della capsule di Rave Review in collaborazione con Electrolux nasce dalla sfida di andare a ricercare qualcosa che è davvero sostenibile, recuperando i tessuti buttati e dando loro nuova vita e bellezza. «Credo fortemente che dovremo cambiare o ne saremo comunque costretti. Nel campo della moda, utilizzare ciò che già abbiamo, al posto di comprare qualcosa di nuovo, è la scelta più concreta che possiamo fare per l’ambiente» afferma Livia Schück, Creative Director e co-Founder di Rave Review.

I tessuti vengono recuperati dalle discariche presenti nel deserto di Atacama e spediti a Stoccolma. Qui vengono lavati e tagliati, prima di arrivare nell’atelier di Rave Review dove la creatività e l’arte dei designer darà loro nuova vita. Una volta che un nuovo capo è assemblato, viene colorato nelle tinte del viola e del verde. Perché questa scelta? Perché la volontà del brand svedese è rinforzare quel sentore di imperfezione, di verità, rendendo ogni capo ancora più particolare, che attira lo sguardo.

Come già anticipato all’inizio di questo articolo, la collezione non è in vendita, ma vuol essere di ispirazione per cambiare le cose. Se anche infatti una parte del cambiamento deve venire necessariamente dalla politica e dall’economia, anche noi possiamo fare la nostra parte nel rendere ciò che abbiamo nell’armadio più durevole possibile.

Le nostre scelte di consumo hanno un enorme impatto sull’ambiente: ciò che scegliamo di indossare, o di non indossare, può costituire un passo avanti significativo nella lotta contro la crisi climatica. Anche ELLE fa parte di questo cambiamento, attraverso Getting Greener, la nostra collection su soluzioni di vita più eco-friendly, eventi, cover e molto altro. Per questo, grazie ai preziosi consigli di Electrolux, abbiamo stilato questa miniguida per aiutarti a prenderti cura al meglio dei tuoi capi preferiti e renderli, così, duraturi.

Ormai dovrebbe essere scontato, ma lo ripetiamo: la moda più sostenibile è quella che già abbiamo nell’armadio. Ma anche questa consapevolezza da sola non basta. In media buttiamo nella spazzatura capi e accessori che potrebbero essere utilizzati ancora, se solo ce ne fossimo prese cura un po’ meglio. Smettere di utilizzare un abito solo quando è davvero giunto alla fine del suo possibile utilizzo, ci consente di risparmiare denaro, energia e acqua, nonché aiuta a ridurre i nostri consumi.

Inizia dalla lavatrice. Anzitutto, cerca di lavare gli abiti meno spesso. Se non presentano macchie o cattivi odori, puoi prendere l’abitudine di rinfrescare i tessuti fino a tre volte prima di infilare tutto nella cesta del bucato. Poi, cerca di ridurre la quantità di sapone che utilizzi di solito : prova a sostituire metà della dose di detergente con del bicarbonato. Gli abiti saranno più puliti e la loro vita durerà più a lungo!

Infine, occhio alla temperatura. Un lavaggio alla temperatura di 30°C consente di risparmiare tanta CO2 quanta ne produrrebbero 1.3 milioni di auto nello stesso tempo. «Si tratta di 50kg di CO2 all’anno che potrebbe essere evitata, soltanto abbassando la temperatura e usando meno detersivo. Riuscite a immaginare a quale cambiamento positivo potremmo dare il via se solo lo facessimo tutte e tutti?» afferma Vanessa Butani, VP Group Sustainability di Electrolux.

Prendersi cura dei capi che hai già non basta, se questi sono capi di bassa qualità. Individua quali potrebbero essere degli abiti e degli accessori, realizzati all’interno di una filiera produttiva sostenibile e con materie prime il più possibile eco-friendly, e non avere paura di inserirli man mano nel tuo guardaroba, anche se questo significa fare un investimento economico più alto all’inizio. Questa è un’altra scelta consapevole che puoi fare per diminuire il tuo impatto sull’ambiente.

Una volta nel tuo armadio, considerali come qualcosa che puoi divertirti a reinterpretare in linea con i nuovi trend di stagione. E quando senti il bisogno di staccarti da loro, non gettarli via, ma regalali alle amiche, vendili sulle piattaforme dedicate o donali ad associazioni che si occupano di far arrivare vestiti alle persone più bisognose. Così facendo, non solo aiuterai a fronteggiare la crisi climatica, ma farai anche del bene a qualcuno.

Essere capaci di sistemare, aggiustare e reinventare i propri vestiti è fondamentale se pensiamo di voler rendere il nostro guardaroba senza tempo, o quasi. Perché allora non cogliere l’occasione di fare un bel corso di uncinetto o di cucito o di riciclo creativo. Oppure, se proprio il DIY non fa per te, puoi sempre rivolgerti a piccoli laboratori artigianali che potranno aiutarti.

Come ci insegna la collaborazione tra Rave Review ed Electrolux, il cambiamento è possibile solo se ci coinvolge tutte e tutti. Se ciascuno fa la sua parte, mettendo in circolo idee e buone pratiche, è già una piccola scintilla che rende più luminoso il futuro dell’intero pianeta.

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