Punture d'insetti: come riconoscerle e curarle - Benessereblog

2022-07-23 04:21:30 By : Ms. Tina Wan

Punture d’insetti, cosa fare per non farsi prendere dal panico ed evitare tutti i disturbi collegati a questo lato negativo della stagione calda? Le punture d’insetti sono una costante dell’estate, anche se non tutte provengono dalle zanzare. Tuttavia, è più comune sperimentarle in questa stagione in quanto per il caldo tendiamo a scoprirci.

Nonostante nella maggior parte dei casi non siano preoccupanti, è importante sapere come riconoscere e curare le punture di insetti, per evitare spiacevoli conseguenze e scansarsi qualche brutta infezione. Facciamo chiarezza sull’argomento fornendovi preziosi consigli su cosa fare a riguardo, tra rimedi e prevenzione.

Le principali sono rossore e/o rigonfiamento nella parte punta e prurito. Ovviamente anche la forma e l’aspetto che assumono possono fornirci indicazioni sul tipo di insetto dal quale siamo stati morsi. Oltre a provocare gonfiore, le punture d’insetti possono causare dolore nella zona interessata o nei muscoli, sensazione di calore e intorpidimento o formicolio.

Le punture di api, vespe e calabroni sono spesso molto dolorose. Quelle delle zanzare e delle pulci invece causano generalmente prurito (scopri di più anche sull’allergia alle zanzare).

Vediamo come riconoscere le punture di insetti grazie anche alle immagini che trovate in rete.

Punture di api e vespe

Un classico dell’estate sono le punture di api e vespe. Rispetto alle successive, queste possono essere veramente dolorose. Oltre il dolore provocano arrossamento, calore e notevole gonfiore nell’area per un paio di giorni al massimo.

Forse non tutti lo sanno, ma può essere utile ricordarlo: le api, a differenza delle vespe, possono pungere una sola volta in quanto, dopo averlo fatto, lasciano il loro pungiglione conficcato. Rimuovetelo subito ma delicatamente per non farlo rompere, in quanto il veleno si trova al suo interno.

Il morso di una cimice lascia in genere un piccolo segno di puntura sulla pelle, che risulta arrossata e pruriginosa. Pungendo solitamente in branchi, le cimici lasciano diverse eruzioni rossastre. Oltre il prurito, che generalmente non si avverte subito, non generano altri particolari sintomi. Solo in alcuni casi possono infettarsi o causare reazioni allergiche più intense.

Le pulci invece lasciano una sorta di livido pruriginoso sulla pelle, spesso sulle caviglie e sulle gambe. Ma, così come le cimici, anche queste mordono in gruppi costituiti da più insetti. Il loro morso, nello specifico, somiglia ad una sorta di livido di colore tendente al rossastro, e reca un piccolo alone rosso al centro. Il prurito compare praticamente subito.

Sono le punture più comuni. Difficilmente non le si riconosce: i loro sintomi sono prurito e infiammazione nella zona in cui il pungiglione è penetrato nella nostra pelle. Qui viene a sorgere un pomfo rotondo che può essere più o meno gonfio. Spesso e volentieri è anche accompagnato da una mini vescica proprio nel punto di penetrazione del pungiglione.

Un cenno meritano anche i morsi di zecca, che non andrebbero mai sottovalutati. L’insetto si insinua sotto la cute introducendo all’interno la sua testa. Fatto questo, succhia il sangue emettendo il veleno. Non appena ci accorgiamo della sua presenza è fondamentale staccarlo subito. Ma anche monitorare qualsiasi possibile sintomo in quanto le zecche sono vettori di gravi patologie. Tra queste l’encefalite da zecca e la malattia di Lyme.

I morsi di ragno sono facilmente riconoscibili perché presentano due segni di puntura. La loro reazione consiste invece in una sola papula o pustola. Alla quale segue gonfiore, rossore e indolenzimento. I morsi di ragno non sono generalmente pericolosi, sebbene ci siano alcuni tipi di ragni (vedova nera ad esempio), che possono portare anche alla morte. Guariscono in genere in più tempo rispetto ai morsi degli altri insetti. Rientra in questo paragrafo la puntura di insetto che sembra una bruciatura. E’ nota con il termine loxoscelismo, che denota tale reazione cutanea conseguente al morso dei ragni appartenenti al genere Loxosceles (il ragno violino rientra tra questi).

Cosa fare in caso di punture di insetti? Innanzitutto si consiglia di lavare bene la zona punta con acqua e sapone, meglio se antibatterico. Quindi si può ricorrere ai rimedi di pronto intervento più semplici e naturali. Tra i rimedi naturali contro punture d’insetti più efficaci potete mettere in pratica questi:

E’ altrettanto importare non fare determinate cose. Come ad esempio non grattarsi in prossimità del pomfo o della puntura; non applicare ammoniaca, che potrebbe diffondere l’infezione; non applicare acqua calda, che andrebbe solamente a peggiorare il fastidio.

I sintomi delle punture di insetti solitamente si risolvono in un paio di giorni al massimo. Ma in alcuni casi il fastidio può permanere per più tempo, e a seconda del tipo di insetto possono sopraggiungere manifestazioni più gravi. Come curarle, quindi? Si consiglia di rivolgersi ad una farmacia per farsi prescrivere prodotti da banco volti a ridurre il dolore, il prurito e il gonfiore. Se nel giro di 3 giorni tali sintomi non dovessero risolversi, è opportuno contattare un medico.

Utile può essere l’applicazione di una pomata per punture d’insetti. Solitamente si tratta di una crema cortisonica. La più comune è sicuramente la Gentalyn beta, che appartiene alla categoria farmacoterapeutica dei corticosteroidi attivi e che, nelle sue diverse versioni, associa l’effetto antibatterico all’azione antinfiammatoria, antiallergica e antipruriginosa. Altre creme per punture di insetti sono la Locoidon, la Advantan e la Bentelan.

Oltre che la Gentalyn beta per punture d’insetti, dalla natura arrivano in nostro soccorso diversi rimedi naturali, spesso e volentieri a base di prodotti dei quali tutti disponiamo in dispensa o in frigo, che possono regalarci un certo sollievo. Stiamo parlando di:

Nella maggior parte dei casi, le punture d’insetti si possono tranquillamente curare in casa. In genere causano una immediata reazione cutanea che tuttavia non deve trarre in agitazione. Solo in casi estremi si può rischiare la morte. Quando preoccuparsi, quindi? Quando i rimedi e gli eventuali farmaci per le punture di insetti non hanno funzionato. Ovvero nel caso in cui i sintomi, anziché migliorare entro 3 giorni, vadano a peggiorare; se l’arrossamento intorno alla puntura dovesse espandersi e l’aria gonfiarsi in maniera anomala; se dovesse comparire del pus, o un dolore insopportabile. Ed ancora, nel caso in cui dovessero sopraggiungere malesseri quali febbre, mal di testa, nausea. In questi casi, si consiglia di contattare immediatamente un medico.

Un cenno a parte riguarda le punture d’insetti nei bambini. Cosa usare in questo caso? Anche per i bimbi l’applicazione del ghiaccio sulla puntura può alleviare il fastidio. Tuttavia, raramente ci troviamo di fronte a punture d’insetti che non prudono: nel caso in cui il prurito sia eccessivo e porti il piccolo a grattarsi ripetutamente rivolgetevi al pediatra, il quale probabilmente prescriverà l’applicazione di una pomata a base di idrocortisone.

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