La rivoluzione green nella cucina dello stellato Sapio di Catania | All Food Sicily

2022-07-02 04:38:03 By : Mr. LEE ZHENG

Alessandro Ingiulla, chef di talento ancorchè giovanissimo, patron di Sapio, che apre nel 2016 dopo una preziosa esperienza in importanti ristoranti del nord Italia e all’estero, oggi mutua nella sua cucina l’attitudine all’innovazione a forte impronta Green, maturata negli anni della formazione, con una particolare attenzione alla valorizzazione dei prodotti di territorio a valenza stagionale. Questa impronta Green viene risaltata dall’impiego di prodotti del proprio orto.

Un locale con pochi tavoli ma ben distanziati già in tempi pre Covid, solo 14 coperti per essere coccolati al meglio, a pochi metri da una delle vie principali di Catania. In questi anni continua il suo percorso lavorativo con la compagna di vita Roberta Cozzetto che ha conosciuto nei banchi della scuola alberghiera e che con professionalità si prende cura della sala e degli ospiti. Arredi artigianali completamente minimalisti e pareti bianche spoglie ci costringono a concentrarci sul cibo e sulla sua estetica.

Il ristorante si chiama Sapio dal latino sàpio, fusione di sapere e di sapori. La sua è una cucina sensibile e creativa, con utilizzo prevalentemente di ingredienti del territorio, elaborati attraverso tecniche e applicazioni di respiro internazionale. In pochissimo tempo lo chef Ingiulla ha dimostrato che la sua scelta azzardata di ritornare in Sicilia è stata ripagata, infatti nel 2018 viene insignito di una stella Michelin. Ad oggi l’unico ristorante catanese a potersi fregiare della stella Michelin con il valore aggiunto che vede Alessandro Ingiulla il più giovane chef stellato italiano.

Lo chef è molto attento alle materie prime, nei suoi piatti potrete trovare le verdure, gli ortaggi, gli aromi dell’orto di famiglia che si trova alle pendici dell’Etna (ampliato e arricchito nel periodo della pandemia), per una cucina che è veramente di stagione e di territorio, contaminata da profumi e gusti orientali e completata dall’eleganza e dalla perfezione. Anche l’olio, tra l’altro, è di produzione propria.

Ingredienti di altissima qualità, utilizzo di varie tecniche di cottura, definizioni del piatto minimali ed equilibrio, sono i punti di forza di questo ristorante che ci fa sperare bene in ordine al futuro gourmet della Sicilia, potendo contare su giovani chef stellati come Ingiulla.

La carta offre tre menu degustazione da 7 a 9 portate, quest’ultimo secondo la fantasia dello chef, ma si può scegliere tra i piatti proposti per un pasto da 2 a 4 portate.

Questa la nostra esperienza: si comincia con un amuse bouche particolare: “Sapone commestibile” proprio per lavare e pulire la bocca. Antipasto “Benvenuto della Cucina”, un piatto a più voci con Cavolo trunzu o di Aci fermentato e le sue foglie, maionese, sedano in osmosi, Tagliolini di calamaro con zenzero candito, Cestinetto di frolla salata, ricotta, cipolla caramellata, tartare di gambero, Olive di pasta d’oliva verde con fois gras e pistacchi poste nel bonsai di ulivo, Panelle soffiate con gelo di limone e prezzemolo, Iris salata fritta con astice, formaggio fresco, erbe aromatiche, uova di salmone, Arancina di seppia in crosta con mozzarella di bufala, crema di melanzana affumicata e menta, Tutto peperone in 3 cotture e consistenze.

In pratica, se non fosse per le piccole porzioni costituirebbe già un intero menu degustazione in grado di esprimere la genialità, la tecnica e la ricerca di Ingiulla.

Un primo, ma senza pasta, quindi la definiremmo una tappa: Tagliolini di tonno al tartufo di Palazzolo Acreide serviti con un consommé di pesce alle spezie orientali.

Baccalà & baccalà in quattro consistenze: tartare, confit, mantecato e scottato su crema di insalata e gocce di zuppa di pesce.

Spaghetti freddi mantecati con acqua di pomodoro, gambero bianco e basilico, molto equilibrato, semplice ed elegante.

Agnello in sella, tre tagli lavorati in maniera diversa: Costina arrosto, controfiletto con pistacchi ed erbette, tartare di filetto con pistacchio e tartufo accompagnati da un boccone di melanzana glassata e completati dalla salsa ristretta di cottura.

Dessert Tutti i nostri agrumi: insalata di arance e basilico, scorza candita, crema al limone, sorbetto al mandarino. Infine, la Piccola pasticceria, così buona che anche se satolli non potete fare a meno di gustare.

Per i prezzi i menu degustazione vanno da 90 a 120 euro, non sono pochi ma nemmeno molti, se considerate tutto quanto vi abbiamo raccontato.

Ampia la cantina, racchiusa in un locale refrigerato attrezzato per una romantica cena tête-à-tête con un supplemento; eccellente il servizio. Ecco tutti gli elementi che hanno fatto meritare a Sapio la stella, confermata e pronta ad essere duplicata.

Per informazioni: www.sapiorestaurant.it