Come preparare il tè: consigli pratici » BussolaDiario

2022-09-03 03:11:03 By : Mr. Sam Ye

Sicuramente sapete come preparare il tè: si prende un pentolino, si riempie d’acqua, si porta ad ebollizione, si mette una bustina di tè… Ehi ehi ehi! Alt! Questo è il modo più veloce per fare un tè ma di certo non è quello più corretto!

Andiamo per ordine, e cerchiamo di capire – attraverso informazioni, consigli e qualche curiosità, come preparare una tazza di tè che realmente ne esalti il profumo, gli aromi e le proprietà.

Parlare di tè al singolare è improprio: non esiste un tè ma esistono tanti tè, che possono essere più o meno lavorati, aromatizzati, arricchiti.

Quali sono i diversi tipi di tè?

E’ pressoché impossibile elencarli tutti (ogni singola azienda che commercia in tè crea le sue miscele), tuttavia se ci limitiamo ad elencare i tè che servono da base – e che possono essere infusi in purezza – i più utilizzati sono sei, identificati dalle sfumature di colore delle foglie essiccate: il più conosciuto è il tè rosso (quello che noi conosciamo come tè nero), seguito dal tè verde, quindi il tè blu (il pregiato olong), il delicato tè bianco, il tè giallo ed il tè nero pu-er.

Tutti sono prodotti con i rametti e le foglioline della Camellia sinensis (è il nome botanico del tè), ciò che cambia tra un tè e l’altro, è il processo di fermentazione a cui vengono sottoposti, più o meno lungo e/o intenso. Il tè verde, ad esempio, è un tè non fermentato, il tè rosso è fermentato mentre il pu-er è post-fermentato.

In base alla fermentazione (o meno) del tè cambia anche la modalità di preparazione: un tè fermentato ha bisogno di acqua a 95°-100° e tempi di infusione attorno a 3-5 minuti; un tè verde – più delicato – vuole invece acqua attorno ai 90° ed un’infusione più veloce per evitare che si ossidi.

Il tè è molto più di una bevanda: una tazza di tè porta con se rituali codificati e berne una tazza è un dono in termini di tempo dedicato a se stessi.

Per sua natura, un tazza di tè richiede pazienza quando si prepara e quando si gusta. Poche foglioline messe in infusione ci fanno volare con la fantasia fino a raggiungere le mete esotiche in cui la camellia sinensis viene coltivata e lavorata.

Il verde thè Matcha. Rituale del tè in Giappone (casa del tè del tempio d’oro, Kyoto)

E poi, non dimentichiamo che il tè ha fatto la storia (vi ricordate la rivolta del Boston Tea Party, con cui le colonie americane si ribellarono allo strapotere fiscale ed economico dell’Inghilterra?) ed il suo commercio ha contribuito non poco allo sviluppo delle relazioni diplomatiche e alla diffusione della cultura attraverso gli ‘ambasciatori’ della Compagnia britannica delle Indie orientali e della rivale Compagnia olandese delle Indie Orientali.

Originaria della Cina, la pianta del tè si è diffusa ampiamente in oriente e le maggiori coltivazioni sono localizzate in India, Indonesia, Giappone, Pakistan, Bangladesh.

Ci sono coltivazioni anche in Africa (in Kenya e Malawi), in Colombia, negli Stati Uniti e perfino una piccola coltivazione in Italia, a Capannori (LU).

E’ una pianta che non è facilissimo far crescere, perché vuole un clima tropicale (o sub tropicale), acqua, umidità e, come tutta la famiglia delle camelie, ama la terra acida.

Tazze e teiere a Londra

Nel corso dei miei viaggi ho avuto modo di assaggiare diversi tipi di tè: in Giappone ho provato i pregiati tè verdi (il famoso matcha, ma non solo) ed a Kyoto ho partecipato ad una tradizionale cerimonia del tè, in Thailandia ho apprezzato il dolce tè freddo alla tailandese (tè rosso a cui vengono aggiunti spezie, zucchero, latte condensato e ghiaccio).

In Inghilterra mi sono regalata la bella esperienza del Five ‘o clock tea, da Fortnum & Mason (super top!), in un hotel a due passi dal Parlamento e – più volte – nell’informale caffetteria di St. Martin in the Field, a Trafalgar Square. Ed ho acquistato tazze da tè vittoriane ad un flair market di Oxford.

A Parigi ho passato ore indimenticabili da Pouchkine  e da Mariage Frères, in Canada ho bevuto il dolcissimo Maple tea, il tè di sciroppo d’acero. E poi a Roma mi sono fatta coinvolgere dalle atmosfere vittoriane di Babington’s, proprio accanto alla scalinata di Piazza di Spagna.

Ogni tazza di tè nasce da una cerimonia consolidata: mettere l’acqua a scaldare (e che sia acqua fresca e poco calcarea!), far raggiungere il punto di ebollizione (90°-100°), versare la giusta dose di foglioline (oppure, far scorrere l’acqua bollente sui sacchettini-filtro già pronti), attendere il tempo necessario affinché il tè ceda all’acqua il gusto ed i tannini, versarlo in una tazza (il tè esige la porcellana, che non altera i sapori!).

La bellissima teiera trasparente di Babingtons

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