Cattivi odori: quando il sudore diventa un'arma vincente - www.stile.it

2022-09-03 03:21:15 By : Mr. liangzhao zhou

Secondo il Dottor Chris Callewart della University of California, un trapianto di batteri da una persona all’altra metterebbe fine al problema delle ascelle maleodoranti

Sudare mette a disagio tutti. Soprattutto quando il proprio corpo emana uno sgradevole odore. Inutile spendere una fortuna acquistando uno nessuno e centomila deodoranti. Come si dice, il toro va preso per le corna. Esiste dunque un rimedio efficace che permette di inibire la formazione dei cattivi odori? A quanto pare la risposta a questo spiacevole problema esisterebbe. Strano ma vero: bisognerebbe fare tesoro del sudore altrui.

Stando a quanto riporta il quotidiano britannico The Indipendent, i meriti andrebbero ai ricercatori della University of California di San Diego. Avvalersi del sudore di un membro della propria famiglia, infatti, potrebbe andare a ridurre quella fastidiosa puzza con cui molti individui si trovano a fare i conti.

L’autore principale dello studio, il dottor Chris Callewart, ha infatti scoperto che, ricorrere a un trapianto di batteri, potrebbe essere un rimedio risolutivo. Ebbene sì. Sostituendo i batteri che causano il cattivo odore con quelli di una persona non affetta dal medesimo problema, si andrebbe a limitare il dramma delle ascelle maleodoranti.

Al fine di trovare un riscontro alla sua teoria, il dottor Callewart ha sottoposto due gemelli a un test. Uno dei due soffriva di cattivo odore mentre, l’altro, non presentava alcuna anomalia. Al fratello senza problemi è stato chiesto di non lavarsi per quattro giorni.

Al gemello, invece, il medico ha suggerito di lavarsi accuratamente con sapone antibatterico al fine di avere ascelle fresche e pulite. Il Dr Callewart poi, strofinando il sudore del gemello sano sulle ascelle dell’altro, ha fatto la grande scoperta.

Il cattivo odore era del tutto scomparso. I risultati sono durati un anno. A testimoniare il successo di questa tesi anche altri esperimenti. Chiamando in causa 17 coppie si sono registrati ottimi risultati: dopo appena un mese è stato possibile constatare una notevole riduzione del fenomeno.