Detersivi fai-da-te: come autoprodurre il sapone per la lavatrice (liquido e in polvere) - greenMe

2022-06-25 05:25:12 By : Mr. Jeffrey Zhao

Sapone per lavatrice? autoprodotto naturalmente!

In genere nella grande distribuzione la polvere da bucato tutt’altro che eco-compatibile viene venduta in confezioni accattivanti con illustrazioni da capogiro e profumazioni degne di vacanze hawaiane, il tutto in confezioni da 2kg circa per una modica cifra compresa tra i 3 e i 6 €, in base alle varie marche e prestazioni promesse. Ma vi siete mai chiesti cosa queste polveri magiche davvero contengano e soprattutto cosa renda “bianco che più bianco non si può” il nostro bucato? …un aiutino? gli sbiancanti ottici e i derivati del cloro qui la fan da padroni!

Spesso capita poi di avere pruriti o irritazioni che semplicemente non riusciamo a spiegare: a volte il problema può derivare proprio dal sapone usato per detergere i nostri abiti perennemente a contatto con ogni cm della nostra pelle o dalle fantastiche profumazioni in esso contenute!

Senza parlare poi del fatto che tutto ciò che và giù dallo scarico infine arriva al mare e quindi ai suoi abitanti (e quindi nei piatti di molti umani!)

La maggior parte dei prodotti per il candeggio poi contiene perborato di sodio, che rilascia sali dannosi per la salute, la fauna acquatica e anche i tessuti. Meglio optare per il percarbonato di sodio, che ha la stessa funzione ma è meno nocivo. Al posto dei disinfettanti (come per esempio la candeggina così largamente ed irresponsabilmente usata!), si possono usare aceto ed oli essenziali (lavanda, rosmarino, limone e tea-tree) che possono benissimo sostituire i tradizionali disinfettanti.

Se poi pensiamo alle nostre nonne una volta loro usavano la cenere che trasformavano in lisciva per lavare i panni, solo dopo è arrivato il sapone di Marsiglia ed il sapone fatto in casa con grassi animali che derivavano dalla macellazione casalinga (soprattutto di maiali) ma con il boom economico degli anni 50-60 la casalinga ha fatto la fantastica conoscenza con quella che sarebbe diventata la sua migliore alleata ed amica: la lavatrice e con essa il suo magico ed inseparabile compagno, il detersivo per lavatrice prodotto su larga scala, polvere tuttofare che prometteva di rendere tutto bianco, lucente e come nuovo!

Ma da qualche tempo tutti noi ci siamo iniziati a chiedere cosa contengano davvero le cose che usiamo e soprattutto come esse si ripercuotano poi sull’ambiente in cui tutti noi viviamo.

Ecco allora il mercato che si trasforma sempre pronto a cogliere segnali di cambiamento ed ecco così la nascita di palline miracolose che solo grazie al loro movimento rendono magicamente lindo il nostro bucato, le noci del sapone perfettamente biodegradabili o la lisciva (fatta però industrialmente!) richiamo di tempi passati.

Per quanto però tutti questi prodotti abbiano effettivamente un ridotto impatto ambientale, se paragonati ai detersivi classici presenti sul mercato, non possiamo non chiederci quali risultati diano davvero?

In cerca di un buon sostituto del detersivo per bucato da usare in lavatrice e che magari fosse anche handmade (all’insegna della riduzione del nostro impatto sull’ambiente e dell’autoproduzione forma di indipendenza che non solo ci dona autonomia, anche di pensiero ma che ci rende liberi di scegliere!) e dopo aver provato le noci del sapone (per nulla soddisfacenti dal mio-e non solo- punto di vista!), la lisciva (che mi ha soddisfatto solo in maniera parziale visto che le macchie più difficili rimanevano lì tali e quali anche dopo il lavaggio!) ed il sapone di marsiglia grattugiato (difficilissimo da trovare e che però spesso rendeva necessario un extra risciacquo in quanto non si scioglieva perfettamente!) ora mentre attendo la stagionatura dei miei bei sapononi all’olio d’oliva e menta fatti in casa mi sono imbattuta nella ricetta di Soule Mama (poi rivista danatixdelinquere ) della sua fantastica polvere per bucato e del suo “derivato” detersivo liquido fatta in casa!

Così come esimersi dalla sperimentazione?

Eccomi allora pronta all’autoproduzione: la prima ricettina è veloce e pratica; carta, penna e una volta reperiti gli “ingredienti magici” voilà il sapone per bucato in polvere per lavatrice handmade è pronto!

Tra gli altri ingredienti troviamo poi il Sodium Palmate e Sodium Palm kernelate, si tratta rispettivamente di grassi saponificati da palma e da noccioli di palma. Sebbene siano grassi vegetali, dal punto di vista ecologico non sono poi così accettabili o ancora fosfati e profumi.

Il vero sapone di Marsiglia dovrebbe essere fatto con olio d’oliva, che nell’INCI si riconosce dal nome Sodium Olivate e sarà questo l’ingrediente da ricercare.

Sicuramente tra gli altri ingredienti non mancheranno l’EDTA, un sequestrante onnipresente e molto dannoso. A questi poi aggiungiamo limonene, citral, e come detto profumi in genere. Tutti prodotti di natura sintetica; io uso quello dell’almacabio ma anche quello di Officina Naturae o della Ecor sono perfetti.

Si trovano in tutti i negozi di prodotti eco-bio). Un’ottima alternativa è quella di farsi il sapone da sé, esattamente come faccio io (utile per questo il gruppo “Sapone E autoproduzioni” di Veggie per info e consigli utili! )

Da usare in dose: mezza tazza per un pieno carico usando in più dell’aceto bianco come ammorbidente e se volete qualche goccia di olio essenziale sciolto in un cucchiaio di alcool alimentare a 95° ….e altro che “bianco che più bianco non si può”!

Provato dalla sottoscritta e… responso?

Ottimo: a freddo, 40°C, 60°C (eco per chi ce l’ha) risultati ottimi sia con gli scuri che con i bianchi che con i colorati….ma io lo aggiungo direttamente nel cestello e non nel cassetto del sapone della lavatrice!

Se avete macchie persistenti (incrostate, vecchie o di erba) il consiglio è fare come al solito: pretrattate con sapone di Marsiglia direttamente sulla macchia!

Occhio a non usare il prodotto sulla lana (per me problema inesistente dato che sono vegan!) perché la soda non ci và molto d’accordo!

Ovviamente poi ho provato anche la ricetta per chi (come me) vuole invece il detersivo liquido al posto di quello in polvere, che preferisco perché trovo molto più comodo (semplice come quello in polvere ma ci vuole un pochino più di tempo per prepararlo!)

ed o.e. a piacere

il da farsi è semplicissimo, basta grattugiare il sapone, unirlo all’acqua calda facendolo sciogliere in un pentolino a fiamma bassa per benino quindi a fuoco spento aggiungere la soda e il bicarbonato e rimestare con un cucchiaio di legno facendo sì che non si formino grumi ed avendo l’accortezza di dare anche qualche colpetto con il frullatore ad immersione se necessario quindi travasare il tutto in un contenitore per detersivo assolutamente riciclato, aggiungere l’ acqua fredda e alcune gocce dell’o.e. scelto e scuotere con forza per qualche minuto lasciandolo infine riposare per qualche ora.

In caso si rendesse necessario poi diluirlo ulteriormente con acqua fredda e scuotere nuovamente.

Ottimo soprattutto per lavaggi brevi e a freddo (quelli che preferisco, dato che non faccio il meccanico!) perché non crea problemi di residui o non ha necessità di extra risciacqui!

Da usare in dose: un misurino del flacone riciclato (1 tappo) per pieno carico.

Anche in questo caso è possibile usare l’aceto bianco come ammorbidente e l’olio essenziale sciolto in alcool alimentare a 95° per profumare.

In definitiva il mio consiglio è pensare sempre al post-vita in tutto ciò che utilizziamo e pensare all’impatto ambientale che esso ha sull’ambiente. Altra cosa da non dimenticare è che quello che usiamo possiamo non solo autoprodurcelo (all’insegna delle 3R:riduci riusa ricicla!) ma anche migliorarlo adattandolo così perfettamente alle nostre esigenze!

Un esempio? produrre una determinata quantità di detersivo magari in un paio d’ore un giorno che abbiamo un po’ dì di tempo libero per poi averlo sempre disponibile nelle successive settimane!

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