Come risparmiare acqua in barca (e a casa). 10 trucchi da velista

2022-06-25 05:28:37 By : Ms. FEIDA GLASSES

developed and seo specialist Franco Danese

come risparmiare acqua in barca

Come ridurre i consumi di acqua dolce a bordo. Il nostro pianeta è ricoperto per lo più di acqua, noi esseri umani siamo fatti di acqua e la nostra stessa evoluzione si deve all’acqua. “Senza acqua non c’è futuro e non c’è democrazia”, sosteneva Nelson Mandela. Eppure questa preziosa risorsa naturale, “oro blu”, come la chiamano ormai da anni gli esperti di economia, si sta esaurendo a ritmi allarmanti. Le cause sono arcinote: riscaldamento globale, effetto serra, scioglimento delle calotte polari e dei ghiacciai, distruzione delle foreste pluviali, inquinamento industriale, siccità sempre più sistematiche e devastanti. Ma soprattutto l’acqua finisce perché ne consumiamo una quantità sproporzionata, molta di più di quella che può rigenerarsi in modo naturale.

Già oggi un uomo su quattro nel mondo non dispone di acqua potabile e nel 2025, quando la popolazione della Terra supererà gli 8 miliardi, si stima che il numero delle persone senza accesso all’acqua potabile potrebbe superare i 3 miliardi. L’estinzione dell’acqua è uno degli allarmi globali. Anzi il più grande.

Noi velisti all’acqua dolce ci stiamo attenti per definizione. Se non altro perché la barca su cui ci muoviamo per mare alla fine è un piccolo “pianeta” dove tutte le risorse sono limitate, compresa l’acqua. Sulla capacità dei serbatoi di bordo e sul consumo giornaliero di acqua dolce di uno yacht si determinano i tempi di una crociera a vela, la rotta, gli scali, il benessere e la sicurezza di chi sta a bordo. Insomma una barca a vela anche sul tema del preservare e gestire al meglio le risorse disponibili è una grande scuola di vita.

A fronte dell’emergenza idrica globale tuttavia anche noi velisti possiamo sforzarci per navigare in maniera ancora più sostenibile e ridurre al minimo sprechi e consumi di acqua dolce. Basta mettere in pratica i 10 semplici trucchi che abbiamo condensato in questa guida.

Esattamente come sul nostro pianeta, anche a bordo di una barca a vela le scorte di acqua dolce sono limitate. È bene che tutti ne siano consapevoli, soprattutto chi sale in barca per la prima volta e si comporti di conseguenza. Per questo è doveroso che il comandante esponga chiaramente all’equipaggio, magari durante un briefing ad hoc, la disponibilità di acqua dolce a bordo, dove si trovano serbatoi, taniche e bottiglie e inviti a tutti a un uso moderato di acqua durante la navigazione e le soste in rada. Ed è bene accompagnare questo approccio sostenibile anche a consigli pratici su come ridurre i consumi durante le varie attività della crociera.

Come ridurre i consumi di acqua dolce a bordo. Si naviga sull’acqua e il mare è il nostro più grande serbatoio di questa preziosa risorsa. E allora è altamente consigliabile in barca usare questa prima di tutto, quando possibile. Che si tratti di lavare i piatti o i vestiti, fare docce o bollire la pasta. L’acqua di mare può essere per esempio utilizzata in tutti i lavandini di bordo con apposite pompe a pedale accanto all’acqua dolce. In questo modo si risparmieranno in modo considerevole le scorte di acqua dolce, si sarà più autonomi e si potrà restare più a lungo lontano da porti e marina. Un’unica accortezza: l’acqua di mare in certe zone può essere sporca o contenere delle impurità microbiche. Per cui secondo le esigenze, lavarsi i denti o sciacquare le stoviglie, può essere appositamente igienizzata e sanificata prima dell’uso.

Le barche non hanno elettrodomestici che utilizzano acqua dolce in modo automatico. La maggior parte dei servizi igienici di bordo sono a pompa e utilizzano l’acqua di mare, il che permette di quantificare con precisione la quantità d’acqua effettivamente utilizzata e tenere sotto controllo i rispettivi consumi. Questo vale anche per risparmiare acqua potabile. Non date all’equipaggio accesso illimitato all’acqua in bottiglia. Potete per esempio stivare le bottiglie disponibili in un gavone in modo da poter vedere facilmente cosa viene utilizzato. Ogni giorno l’equipaggio registrerà la quantità di acqua bevuta da ogni persona e quanta acqua è rimasta. In questo modo si ottiene una media giornaliera del consumo di acqua dolce fino alla sosta successiva.

Un modo intelligente per limitare il consumo di acqua dolce a bordo è abbassare la pressione della pompa in modo che tutti i rubinetti scorrano più lentamente. Lo stesso si può fare con gli sciacquoni del bagno e i soffioni della doccia. È un’idea sbagliata quella che l’acqua ad alta pressione sia necessaria per pulire le stoviglie dallo sporco più resistente e dal grasso. In realtà è più efficace utilizzare un getto d’acqua ampio piuttosto che un volume d’acqua elevato. Montando tali sistemi di risparmio idrico si otterrà comunque una quantità d’acqua e un getto sufficiente per pulire qualsiasi cosa efficacemente.

La doccia è considerata uno dei maggiori consumi di acqua dolce in barca. Per risparmiare acqua dolce occorre ridurre il tempo trascorso sotto la doccia, nonché il numero di docce al giorno. C’è comunque una tecnica semplice per risparmiare acqua. Si può riempire un bugliolo con una quantità d’acqua misurata, da usare a piacimento. Oppure ci si sciacqua velocemente dalla doccia, si chiude il rubinetto per insaponarsi e poi si riapre ancora un po’ per togliersi di dosso il sapone. Un altro modo per fare docce più brevi è installare un timer che mostra quanto tempo si rimane sotto la doccia. Un’altra opzione ecologica è la doccia solare ad acqua piovana che fornisce acqua fresca e calda e viene utilizzata sul ponte. Un ultimo accorgimento: mettete un secchio sotto la doccia per raccogliere l’acqua di risciacquo che può essere utilizzata per pulire per esempio le canne da pesca o l’attrezzatura da sub.

L’uso di detergenti biodegradabili e di detergenti privi di fosfati contribuisce a far risparmiare acqua in barca ed è meno dannoso per l’ambiente. Chi vive a bordo deve cercare prodotti che fanno poca schiuma, ossia privi di Laurilsolfato di Sodio (SLS), un agente schiumogeno che si attiva con l’acqua. E poi possibilmente detergenti e prodotti di pulizia solidi per lo stesso motivo. In alternativa si possono utilizzare a bordo detergenti completamente naturali e dalle proprietà disinfettanti come il limone, l’aceto e il bicarbonato di sodio.

Per il lavaggio dei vestiti in modo da risparmiare acqua dolce si può procedere in questo modo: si usa l’acqua di mare per lavare e strofinare i capi con detergenti ecologici, in modo che siano puliti. Quindi si immerge ogni capo in un secchio di acqua dolce per eliminare la salsedine. Se invece si usa la lavatrice, bisogna considerare che tale elettrodomestico tende a consumare una grande quantità di acqua dolce. Per ridurre i consumi, è bene utilizzarlo al massimo della sua capacità ed evitare di lavare un numero inferiore di capi.

Quando avete finito di mangiare, mettete piatti e posate in un sacchetto a rete e legatelo sulla poppa della barca. Sia in navigazione grazie alla scia dello scafo, ma anche se rimanete all’ancora per via della corrente, ogni residuo di cibo rimasto sulle stoviglie verrà sciolto e risciacquato. Dopo un po’ di ammollo si può portare il tutto in barca e dopo avere riempito con acqua dolce una vaschetta si procede all’ultimo risciacquo. Utilizzando questa tecnica non solo si risparmiano le scorte d’acqua, ma si protegge la natura da liquidi di lavaggio aggressivi.

Una delle soluzioni più sostenibili per usare meno acqua dolce a bordo è installare un dissalatore. Questo apparecchio è in grado di trasformare efficacemente l’acqua di mare in acqua potabile attraverso il processo di osmosi inversa. Un dissalatore permette una grande autonomia e rende la vita a bordo molto più confortevole ed economica. Non a caso il 60 per cento di chi vive in barca ha a bordo un dissalatore. Un aspetto negativo dei dissalatori è che non possono essere utilizzati in sicurezza nei porti turistici, dove è più probabile che ci sia una maggiore concentrazione di carburante e olio versato. Ma se siete legati a un molo, è probabile che abbiate comunque accesso all’acqua dolce, quindi questo non è un problema.

A seconda delle esigenze individuali, è possibile installare a bordo anche un sistema di raccolta dell’acqua piovana da riciclare per molti usi, come la pulizia del ponte o il risciacquo di attrezzature e oggetti personali. Potete configurare i tendalini, i bimini o i pannelli solari per raccogliere l’acqua piovana e incanalarla in un contenitore o direttamente nel serbatoio del ponte. Più grande è la superficie, più acqua piovana si riuscirà a raccogliere.

Come abbiamo visto, modi su come risparmiare acqua dolce a bordo ce ne sono. Questo perché una necessità intrinseca a chi va per mare, ma ci rende consapevoli delle risorse a nostra disposizione e ci trasforma in un modello di vivere civile e sostenibile da seguire anche sulla terraferma.

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